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#Curiosità: L'ora Legale



L’ora legale: tra curiosità, risparmio energetico ed i Coldplay…

“A ogni cambio ora legale – ora solare ci sorge il dubbio. Dormiremo un’ora in più o in meno? Quando tornerà il passaggio all’ora legale? Avremo più sole la mattina o la sera? Facciamo chiarezza e, già che ci siamo, scopriamo qualche curiosità su questa scelta, cosa c’entrano i Coldplay e soprattutto il risparmio energetico che ne deriva…”

In questo periodo così angoscioso che stiamo vivendo, in cui abbiamo molto più tempo da passare chiusi in casa e fermarci a riflettere, mi capita spesso di pensare a quello che sarà, a quello che verrà…immagino di essere già nel periodo in cui le giornate si allungano, le ore di buio diminuiscono e nell’aria si respira di nuovo il profumo della primavera, i pensieri fluttuano leggeri sulle note di Clocks dei Coldplay…


Ma facciamo un po’ di chiarezza e partiamo dalla sua storia.

Sin dall'antichità alcune culture, come quella egiziana o mesopotamica, mettevano già in pratica un adattamento temporale unico e dividevano le ore di luce in periodi di 12 ore. Ma bisognerà aspettare il secolo dell'Illuminismo (sarà un caso?) per iniziare a codificare il cambiamento di orario come metodo anti-spreco. Ciò si deve a Benjamin Franklin, scienziato e politico considerato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, che in una lettera del 1784 scritta durante un soggiorno in Francia sottolineò come i parigini risparmiassero sulle candele alzandosi prima. La proposta di Franklin, tuttavia, non ebbe effetti immediati.

Nel 1905 l'idea proposta da Benjamin Franklin riapparve con più forza per volontà del costruttore inglese William Willett, bisnonno del leader dei Coldplay Chris Martin. Willett pubblicò la sua idea che comprendeva transizioni di 20 minuti a settimana per risparmiare sull'illuminazione e avvicinarsi progressivamente al cambio dell'ora. Ma la misura proposta non venne contemplata a causa della sua complessità. A "vendicarlo" ci ha pensato il bisnipote, che ha scritto una canzone intitolata... Clocks.

Fu durante la Prima guerra mondiale, nel 1916, che Austria e Germania lo fecero per prime, per risparmiare carbone in tempo di guerra, seguite dal governo inglese che istituì il British summer time. Portando avanti di un’ora le lancette dell’orologio durante i mesi estivi si sfrutta la luce e il calore solare e si taglia sui consumi energetici. Anche in Italia l’ora legale è scattata per la prima volta come misura di guerra nel 1916. Dal 1996, infine, è obbligatoria per tutti gli stati membri dell’Unione europea.


E’ possibile che dal 2021 cambi completamente il regime europeo dell’ora legale. La Commissione Europea, su forte spinta dei paesi nord-europei ha proposto l’abolizione del passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa chiedendo ai paesi di accordarsi se mantenere sempre l’ora legale oppure l’ora solare. Il Parlamento Europeo il 26 marzo 2019, quasi allo scadere del proprio mandato, ha accolto la proposta rinviando l’entrata in vigore del nuovo regime all’anno 2021 previo accordo tra gli stati membri rappresentati dal Consiglio Europeo ed il nuovo Parlamento eletto a maggio 2019. Tuttavia nel nostro Paese resterà ancora in vigore il doppio orario: difatti il governo italiano ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale, senza variazioni. Il governo Conte bis non ha presentato modifiche al documento. Questo significa che tutto dovrebbe rimane inalterato.

Quindi l’ora solare resterà attiva fino all’ultimo weekend di marzo, poi tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021 torneremo a spostare in avanti le lancette sempre che la situazione non cambi e che fino ad allora non si arrivi ad una decisione definitiva sull’eventuale abolizione.

Quali potrebbero essere tuttavia per l’Italia i vantaggi di avere l’ora legale tutto l’anno? Con l’ora solare il sole sorge alle 4:30 in estate e tramonta alle 20, invece con l’ora legale il periodo di luce va dalle 5:30 alle 21. Quindi, avere un’ora di luce in più la sera sarebbe molto utile in quanto accenderemmo la luce di casa più tardi e di conseguenza risparmieremmo energia elettrica.

Di tutto questo siamo consapevoli, come direbbero i nostri amici di Conetica, ma in soldoni quanto si risparmia veramente?

Passiamo quindi ad analizzare i freddi numeri…

Secondo Terna (il gestore della rete elettrica nazionale), grazie all’alternanza ora legale-ora solare, nel periodo compreso tra marzo e ottobre l’Italia ha risparmiato 400 milioni di kilowattora (kWh) di elettricità e, conseguentemente, abbiamo evitato di immettere in atmosfera 205mila tonnellate di anidride carbonica (CO2). In totale, dall’ultima domenica di marzo 2020 all’ultima di ottobre 2020, circa 150mila famiglie hanno risparmiato 66 milioni di euro. I picchi di convenienza si sono registrati ad aprile e a ottobre, mesi durante i quali si usa maggiormente la luce artificiale per effetto della minore disponibilità di quella naturale. Da evidenziare, però, che il risparmio è stato complessivamente inferiore allo stesso periodo del 2019 per gli effetti delle misure nazionali di contenimento del Sars-Cov-2. I numeri sono da interpretare alla luce dei mesi appena trascorsi, con le giornate scandite dal lavoro agile e dalla didattica a distanza.

Cumulando i margini realizzati nel corso degli anni si arriva, dal 1996 – anno in cui l’ora legale è entrata in vigore per tutti i paesi dell’Unione Europea – al 2013 ad un risparmio totale superiore a un miliardo di euro, secondo i dati di Assoelettrica.

Tuttavia questo non riguarda tutti i settori produttivi. L’agricoltura per esempio ne risente negativamente, dato che è nelle prime ore della mattina che è concentrato il lavoro nei campi ed è allora che serve più elettricità.


Il risparmio di energia grazie all’ora legale mese per mese

Non tutti i mesi in cui si vive nel regime di ora legale comportano però lo stesso margine di risparmio energetico, tanto maggiore quanto più è la luce naturale che si guadagna spostando le lancette dell’orologio. Perciò i mesi di aprile e ottobre, in cui il buio arriva prima la sera, sono quelli che ne beneficiano di più, a differenza di quelli estivi.

Ad aprile e ottobre i risparmi sono dell’ordine di 150 milioni di kWh, a maggio e settembre sugli 80 milioni, gli altri mesi sui 30.

E nel resto del mondo che succede?

Ora legale nel mondo. I paesi che non adottano il cambio dell’ora

Non tutti i paesi però l’adottano e c’è chi vorrebbe abolirla. Innanzitutto i paesi vicini all’Equatore, per i quali ovviamente la differenza di illuminazione naturale durante l’anno è minima. La maggior parte dei paesi africani e asiatici non adottano il cambio di orario mentre in Nordamerica sono fuori dalla convenzione le Isole Hawaii e, chissà perché, lo stato dell’Arizona. I paesi dell’emisfero Australe, avendo le stagioni invertite, hanno ovviamente anche le date di ora legale e ora solare speculari, perciò in Australia a fine ottobre le lancette si mettono avanti di un’ora.

L’Unione europea a febbraio 2018 ha bocciato la proposta di abolire l’ora legale. La Russia nel 2014 ha scelto di adottarla in modo permanente.

Tornando al periodo attuale quando le giornate si accorciano, le notti si allungano e quando usciamo dall’ufficio c’è meno luce tanto da farci pensare all’inverno e alle vacanze di Natale. La mattina della domenica restiamo a letto un’ora in più, godendoci al meglio i freddi weekend, tra castagne e passeggiate e magari in cuffia Clocks dei Coldplay…aspettando a Marzo l’inizio di una nuova primavera ed il ritorno dell’ora legale.




 
 
 

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