#Curiosità: L'ALBERO KIRI
- Giovanni Pasquali
- 21 nov 2020
- Tempo di lettura: 3 min

OGGI VOGLIAMO RACCONTARVI LA STORIA DI KIRI DETTO ANCHE “L'ALBERO DELLA PRINCIPESSA” CHE OGGI ASSORBE AL MONDO PIÙ QUANTITÀ DI CO2 DI QUALUNQUE ALTRO ALBERO…
Questo albero è stato scelto da ConEtica20 come simbolo della lotta contro il cambiamento climatico e il riscaldamento globale in relazione alle sue dimensioni, la velocità di crescita e le capacità depurative.
"Per questo motivo tutti i soci, al momento dell’iscrizione, ne riceveranno un seme”
La Paulownia tomentosa (nome scientifico del Kiri), è un albero presente fin dal 200 d.C. in Giappone, dove rappresenta anche un simbolo nazionale, e in Corea.
Deve il suo nome ad Anna Pavlovna (1795-1865), regina dei Paesi Bassi e figlia dello zar Paolo I di Russia.
E’ anche conosciuta come "l'albero della principessa" ed è sempre stato considerato un albero sacro, simbolo di buona fortuna. Per tradizione, quando nasceva una bambina veniva piantato uno di questi alberi.
Crescendo rapidamente (circa in 10 anni), l'albero poteva raggiungere la maturità insieme alle ragazze e, al tempo del matrimonio, veniva tagliato per creare mobili ed utensili che entravano a far parte della dote nuziale.
La Paulownia è un genere di piante che comprende 17 specie presenti ad oggi soprattutto in Cina, dove spesso li ritroviamo ai lati della strada come ornamento, nel Laos e in Vietnam e in gran parte dell'Asia orientale. Quest'albero può produrre fino a 20 milioni di piccoli semi all'anno. I semi e le radici tendono a marcire ma il legno no: è anzi ottimo per costruire imbarcazioni e zattere. Anche se vengono tagliati, gli alberi possono rigenerarsi nuovamente dalle loro radici, e questo ha garantito alla Paulownia il nome di "albero fenice". Una credenza popolare racconta che, piantando un albero di Paulownia vicino a casa, una fenice sarebbe volata nei pressi portando felicità. Solo in tempi più recenti, tuttavia, sono state scoperte le sua qualità ecologiche che hanno portato ConEtica20 a sceglierla come suo simbolo nella lotta contro il cambiamento climatico ed il riscaldamento globale.
Gli alberi, per difendersi dal surriscaldamento globale, chiudono i propri pori per trattenere più umidità e perdono gran parte delle foglie riducendo la loro capacità di assorbire anidride carbonica.
Altro problema, dovuto sempre al cambiamento climatico, è rappresentato dalla continua diminuzione delle foreste anche a a causa dell’azione dell’uomo. Gli alberi che muoiono o che vengono abbattuti, oltre che a smettere di contribuire all’assorbimento dell’anidride carbonica, ne rilasciano nell’ambiente in grandi quantità, durante il loro processo di decomposizione.
Per questo motivo è di fondamentale importanza, secondo noi, la caratteristica del Kiri di assorbire una quantità di CO2 di gran lunga superiore a quella degli altri alberi esistenti al mondo.
È stato calcolato che piantando Paulownia con tasso di crescita attorno ai 4,5 metri cubici su un ettaro e mezzo di terreno si assorbirebbe CO2 da 6,4 milioni di metri cubi di aria.
Insomma, sicuramente nei prossimi anni potremmo sentire parlare sempre di più dell’albero di Kiri. Noi ci abbiamo già puntato, regalandone un seme a tutti i nostri soci, sperando così nel nostro piccolo di fare qualcosa per contrastare i cambiamenti climatici e i loro effetti contando sulle sue capacità di adattamento a varie temperature.
"Affido a te il destino di questa pianta. Aiutala a crescere e proteggila. Fai in modo che sia uno degli scopi più importanti della tua vita. Fai ciò per il tuo bene e quello di coloro che come te non vogliono vivere senz'alberi."
Cit. Giovanni
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